L’acquisto della prima casa rappresenta una decisione complessa e strutturalmente onerosa, che richiede una valutazione attenta di aspetti patrimoniali, contrattuali e fiscali. Un errore commesso nelle fasi preliminari può compromettere la sostenibilità dell’investimento o esporre l’acquirente a vincoli e responsabilità non previsti.
Di seguito si esaminano cinque tra gli errori più comuni — e potenzialmente più dannosi — che chi acquista il primo immobile dovrebbe evitare.

1. Considerare solo il prezzo d’acquisto
Il valore indicato nell’annuncio immobiliare è solo una delle voci di spesa. Spese notarili, imposte di registro, perizie tecniche, commissioni di agenzia, costi di ristrutturazione e oneri di allaccio impianti devono essere computati con rigore. L’errore più diffuso consiste nel sottovalutare l’impatto cumulativo di questi costi accessori, spesso superiori al 10% del prezzo di compravendita. È buona prassi costruire un piano economico dettagliato, che tenga conto anche della sostenibilità delle spese nel medio-lungo periodo.
2. Non verificare la regolarità documentale dell’immobile
Ogni immobile deve essere conforme sia dal punto di vista catastale che urbanistico. Acquistare una casa priva di conformità edilizia o con variazioni non sanate espone al rischio di nullità dell’atto o di sanzioni amministrative. Prima di sottoscrivere il compromesso è fondamentale accertarsi che le planimetrie corrispondano allo stato di fatto e che eventuali modifiche siano state regolarmente autorizzate. Una relazione tecnica integrata (RTI), redatta da un tecnico abilitato, può costituire un valido strumento di tutela preventiva.
3. Accettare condizioni di mutuo poco trasparenti
Il finanziamento ipotecario rappresenta per la maggior parte degli acquirenti il cardine economico dell’intera operazione. Valutare solo la rata mensile è un approccio riduttivo: è necessario analizzare la struttura complessiva del contratto, dai tassi d’interesse (TAN e TAEG) alle eventuali penali, dalla flessibilità nel rimborso alle coperture accessorie. Tra queste ultime assume particolare rilievo la polizza mutuo, una forma di protezione che garantisce la continuità dei pagamenti anche in caso di eventi imprevisti come perdita del lavoro, inabilità o decesso del mutuatario.
Una copertura di questo tipo, oltre a rafforzare la sostenibilità dell’impegno finanziario, permette di affrontare con maggiore tranquillità le responsabilità connesse all’acquisto di un immobile. Scegliere una polizza mutuo calibrata sulle proprie esigenze significa proteggere non solo il credito concesso, ma anche il nucleo familiare e il proprio patrimonio, trasformando un obbligo accessorio in uno strumento di sicurezza reale e duratura.
4. Trascurare le verifiche sul contesto e sul piano regolatore
L’ubicazione dell’immobile influisce non solo sul valore patrimoniale, ma anche sulla qualità della vita. È fondamentale conoscere il piano regolatore comunale per verificare eventuali vincoli urbanistici o progetti futuri che possano incidere sulla vivibilità del quartiere (strade, centri commerciali, infrastrutture). Inoltre, la prossimità a scuole, mezzi pubblici e servizi essenziali contribuisce a determinare il valore reale dell’investimento nel tempo.
5. Impegnarsi senza un’adeguata due diligence finanziaria
Firmare una proposta d’acquisto senza aver ottenuto una delibera reddituale da parte della banca rappresenta un azzardo. Il rischio è quello di non riuscire a ottenere il finanziamento alle condizioni sperate, trovandosi vincolati contrattualmente a un impegno che non si è in grado di onorare. È essenziale, prima di procedere, aver ottenuto una valutazione preliminare di fattibilità creditizia, aggiornata e coerente con l’importo complessivo dell’operazione.





